Lo stile di Leonardo

Leonardo, è stato tutto e ancora tutto ma il suo "stile" è il contrario del positivismo; la percezione che nulla è perfettamente definibile. Anzi, forse la definizione assoluta è l'approssimazione delle cose. La fusione fra il vero e l'umano. L'arte, insomma

“Lo stile è superiore alla verità, porta in se’ la dimostrazione dell’esistenza.”  Gottfried Benn. L’esistenza come qualcosa di diverso dalla verità, superiore. La ricerca di uno stile, di una somma, di una essenza maggiore rispetto qualsiasi rappresentazione. E’ come osservare un panorama, ovunque si posi l’occhio c‘è comunque qualcosa che si perde. Paesaggi complessi, come Leonardo. Troppo da definire per un qualsiasi sguardo umano. Rappresentarlo come lo scienziato perfetto è togliergli parte dell’essenza. Ricordarlo come artista perfetto, è limitare. Fu molto altro. E fra questo molto Leonardo fu nella sua vita anche un fanciullo perfetto, perchè mantenne integro fino alla fine dei suoi giorni lo stupore dei giochi, la curiosità e l’entusiasmo  miscelati ad una genialità senza frontiere che, nella storia, non si è più ripetuta. “Io domando...”* è la sua frase ricorrente. La sua “prima” azione, è la domanda, non la risposta. Il suo stile è più togliere, che mettere. Togliere certezze, e dare dubbio. “L’acqua che tocchi dei fiumi è l’ultima di quella che andò e la prima di quella che viene. Così è il tempo del presente.”* Già, il presente è niente. Uno stato fallace fra quello che è stato, e quello che sarà. Non era un positivista puro, Leonardo. “Ogni nostra  cognizione, principia dai sentimenti.”* E allora il suo stile è quel sorriso vago, il suo stile è la sfida al suo tempo portando la stessa bandiera dell’umanesimo nascente. “Quello che è essenziale è perfetto.”* Al di là della Gioconda (l’icona popolare ha sempre qualcosa di aggiustato o di mercantilmente utile) l’opera d’arte che più rappresenta lo “stile” di Leonardo è il San Giovanni Battista. Una forma vaga che esce da un’oscurità. Non capisci se è uomo o donna, quel santo, e la sua indefinitezza sessuale diviene espressione dell’uomo intero, senza particolarismi che guarda la vita come il soggetto sulla tela scruta noi interlocutori, con un sorriso ambiguo, senza tinte forti, senza teatralità a dire che tutto forse è serio ma forse,  anche, non lo è. Il Giovanni Battista, uomo proteso ad indicare con il suo gesto una cosa e una sola: una croce, cioè un essenziale. Perchè è uno e uno solo il modo fondamentale dell’esistenza.. “Ciò che non ha termine non ha figura alcuna.”* Questo è lo stile di Leonardo da Vinci: la visione che ha saputo imporre. Qualcosa che sfugge proprio mentre pensiamo che la nostra ragione l’abbia afferrata. Qualcosa di più alto. Chiamiamolo stile di un genio che non si sbaglia.

*Citazioni di Leonardo da Vinci