Olympus E1 una professionalità sottovalutata
Una macchina di casa Olympus dalle prestazioni spesso trascurate ma ottimali anche per una utenza professionale

Dopo gli anni d’oro delle reflex serie OM, Olympus , a partire dalla metà degli anni ’80, non ottiene il successo sperato con la fotocamera autofocus OM-707. Non riesce a stare al passo con le nuove tecnologie di Minolta, Nikon e Canon ed il nuovo sistema a messa a fuoco automatica non viene ulteriormente sviluppato. Così, per anni, Olympus cade nell’oblio, allontanandosi anche dal mercato professionale. Restano in produzione, però, le compatte che si trasformano all’inizio del nuovo secolo in compatte e bridge digitali come la E-10 e la E-20P.
Poi, nel 2003 la casa giapponese presenta una reflex digitale, la E-1, con un sistema fotografico del tutto nuovo. E’ il sistema 4/3 il cui sensore misura 17.3x13.0 mm con una risoluzione di 5 megapixel. E’ più piccolo di un sensore aps-c, ma, per Olympus, rappresenta il miglior compromesso tra qualità e compatezza. La E-1 nasce con una vasta gamma di accessori adatti anche alla macrofotografia e con due teleobiettivi superlativi come il 150mm f/2.0 e il 300mm f/2.8, corrispondenti nel formato 35mm rispettivamente a un 300mm f/2.0 e ad un 600mm f/2.8. La E-1 strizza l' occhio ai professionisti e agli amatori evoluti che, pur non rinunciando alla qualità, preferiscono utilizzare un sistema più maneggevole.
Olympus punta molto sulla costruzione della sua reflex digitale. La E-1, infatti, è costituita da un corpo in lega di magnesio con un alto grado di impermeabilizzazione. Anche gli obiettivi della serie “pro” e “superpro” sono tropicalizzati, formando così un sistema in grado di resistere a polvere e spruzzi d’acqua. Verificheremo con una prova se la sua fama di resistenza agli agenti atmosferici è meritata...
Il motore incorporato non è velocissimo: raggiunge i 3 fotogrammi al secondo e 3 sono anche i punti di messa a fuoco che possono lavorare da 0 a 19 EV. L’esposizione è affidata ad un sensore ESP multipattern e può essere commutata anche su lettura spot o media a prevalenza centrale.
Poi, nel 2003 la casa giapponese presenta una reflex digitale, la E-1, con un sistema fotografico del tutto nuovo. E’ il sistema 4/3 il cui sensore misura 17.3x13.0 mm con una risoluzione di 5 megapixel. E’ più piccolo di un sensore aps-c, ma, per Olympus, rappresenta il miglior compromesso tra qualità e compatezza. La E-1 nasce con una vasta gamma di accessori adatti anche alla macrofotografia e con due teleobiettivi superlativi come il 150mm f/2.0 e il 300mm f/2.8, corrispondenti nel formato 35mm rispettivamente a un 300mm f/2.0 e ad un 600mm f/2.8. La E-1 strizza l' occhio ai professionisti e agli amatori evoluti che, pur non rinunciando alla qualità, preferiscono utilizzare un sistema più maneggevole.
Olympus punta molto sulla costruzione della sua reflex digitale. La E-1, infatti, è costituita da un corpo in lega di magnesio con un alto grado di impermeabilizzazione. Anche gli obiettivi della serie “pro” e “superpro” sono tropicalizzati, formando così un sistema in grado di resistere a polvere e spruzzi d’acqua. Verificheremo con una prova se la sua fama di resistenza agli agenti atmosferici è meritata...
Il motore incorporato non è velocissimo: raggiunge i 3 fotogrammi al secondo e 3 sono anche i punti di messa a fuoco che possono lavorare da 0 a 19 EV. L’esposizione è affidata ad un sensore ESP multipattern e può essere commutata anche su lettura spot o media a prevalenza centrale.
28 ottobre 2014